Evangelizzazione

Catechesi
Silvana Molina

Il video presenta il lavoro di evangelizzazione offerto ai bambini dai 7 ai 10 anni.

PROGETTO DI EVANGELIZZAZIONE DEI BAMBINI                                      PARROCCHIA  DI  CRISTO RE    ALBA

PREMESSA:

Note per rinnovare l’Annuncio

  1. Rivisitazione del concetto di Verità

Le acquisizioni del pensiero del ‘900 mostrano la necessità di uscire da un concetto di verità modellato sulla pura razionalità.

 

  1. Dal lato antropologico, occorre per l’annuncio cristiano, tener conto della connessione della verità annunciata e rivelantesi con la libertà umana e il suo aprirsi in concrete declinazioni.

 

  1. In terzo luogo, il destinatario dell’annuncio odierno: la generazione che è cresciuto con lo sviluppo dell’immagine e del virtuale;

ed eticamente con una visione della vita incentrata più sulle possibilità, la creatività,  che sulla legge, sul dovere, sull’obbedienza a una dottrina e a un’autorità che la garantisce.

 

Infine, occorre affrontare con intelligenza il tendenziale immanentismo in cui è immersa la vita moderna: primato della quantità, dei beni sul bene, del sensibile sullo spirituale, la mentalità tecnicistica, la secolarizzazione della vita e dei suoi orizzonti,

il primato del fare sull’agire e sull’essere.

 

Tutto ciò richiede:

 

  1. Una proposta che abbia chiaro che la verità di Dio e del Cristo passa attraverso accessi personali, non oggettivati e dottrinali, seppure senza rinunciare al momento critico-razionale.

 

  1. Poiché la verità del darsi di Dio è connessa con la libertà, occorre ri-aprire e sollecitare i canali per questo incontro.

Poiché la nuova generazione è segnata da una cultura dell’immagine, dell’estetico, del musicale, occorrerà curare questi canali dell’accesso alla verità di Dio – che sono oltretutto fondamentali canali dell’esperienza antropologica.

Essi sono il gesto, la musica, l’immagine, la parola poetica, la narrazione.

Questi canali non danno l’accesso tout court alla verità di Dio, possono essere infatti  declinati nella visione dell’immanenza e del mercato. Occorre dunque curare che sia restituiti alla loro verità antropologica e insieme teo-logica, ovvero che siano liberati dal dominio del mercato e delle mode, per ridiventare espressioni fondamentali dell’attuazione di sé e insieme di apertura alla verità di Dio e del suo mistero.

 

Tutto ciò permette di affrontare coerentemente la temperie odierna. Ovvero la cultura massmediale e dell’immagine, senza cedervi con superficialità, – la cultura dell’immanenza, del corpo, dell’estetico, riordinandoli alla loro capacità antropologica di essere vie di accesso al senso  e all’attuazione di sé.

 

Analisi della situazione

 

La koiné  in cui i nostri bambini respirano, induce a oscurare  il senso del mistero  e della trascendenza di Dio. Lo spazio esistenziale è occupato da un immanentismo, dove non si profilano né vette né abissi, ma tutto è appiattito su un  presente insipido. Il mondo rischia di essere identificato con  un  visibile omnicomprensivo, che oscura la profondità del mistero di cui ogni cosa vive e cancella la poesia del vivere. (Già C. Campo avvertiva l’urgenza di essere liberati dall’onnipotenza del visibile).                                   L’incentrarsi sul proprio io,  a un tempo appiattisce e restringe le nostre vite, ne impoverisce il significato, le allontana dall’interesse per gli altri” (Ch.Taylor).

Ci sono tuttavia segnali di una ricerca di salvezza, di verità, che si allarga in molti rivoli, e di cui è importante tenere conto, come segno dei tempi.

Anche l’ orizzonte etico è spesso oscurato, al suo posto una sorta di voracità ottusa determina i comportamenti seguendo la regola necessitante del “mi piace, non mi piace”. L’individualismo spinge a una  ‘cultura del narcisismo’ (Chr. Lasch) che genera mancanza di passione, rende incapaci di apertura, fino alla  “morte dell’altro” (E. Zoja).

Accanto a questa realtà, c’è però un fiorire di  volontariato, di iniziative spontanee, dove il bene è offerto gratuitamente.

Prima di educare “alla fede”, ci sembra urgente educare “all’umanità”, altrimenti  è come pretendere di seminare un campo prima di ararlo.

Nel lavoro di evangelizzazione, teniamo presenti tre vie di impegno, tre solchi da dissodare.

  1. La via della conoscenza-L’amore per la Verità
  2. La via della vita- La passione per il Vangelo che nutre la vita e la trasfigura
  3. La via della preghiera – intessuta di poesia, di canto, di silenzio, di ogni forma artistica che si offre come trasparenza della Verità.

Siamo ben consapevoli della serietà del cammino, sappiamo che richiede studio, vigilanza, passione, un lavoro esigente su noi stessi perché il primo annuncio è la nostra persona, l’accoglienza, la tenerezza, la passione per il Vangelo che sappiamo irradiare.

Occorre maturare una buona competenza tecnica, con la consapevolezza che il segreto del successo formativo è dentro di noi; non basta la tecnica, ma questo non ci esime dal conoscerla.

Dobbiamo inoltre essere consapevoli del nostro carisma, superare le tante paure che insidiano il nostro porci con trasparenza di fronte ai ragazzi e maturare una capacità di metterci in gioco in una relazione educativa e ludica insieme . Dobbiamo lavorare con creatività e fantasia,  essere capaci di ridere e di commuoverci… con i ragazzi e fra di noi.

C’è una domanda che devo farmi  quando programmo un incontro di evangelizzazione:

– Che cosa  offro oggi  ai miei ragazzi  che sia significativo per la loro vita?-

 

I GENITORI

Ci sembra, inoltre fondamentale trovare strade per coinvolgere i genitori in questo cammino, far sperimentare anche a loro la bellezza di un incontro con i propri figli sui temi seri della vita:                             la ricerca della Bellezza, della Verità, del Bene, a cui noi diamo  il nome di Dio, senza pretesa di superiorità , ma con grande rispetto e simpatia verso coloro che scelgono altri nomi o nessun nome.

 

OBIETTIVI A CUI VOGLIAMO DARE PARTICOLARE RILIEVO  QUEST’ANNO

  1. Coltivare il senso del mistero e della trascendenza di Dio.
  2. Introdurre all’uso del linguaggio poetico-simbolico per poter comprendere e gustare la ricchezza e profondità della Bibbia,  della liturgia, dell’arte sacra, dei volti e delle storie degli uomini. (possiamo chiamare scherzosamente questo percorso: campagna contro la rozzezza…)
  3. Offrire esperienze di silenzio, di preghiera e di celebrazione per nutrire l’anima, coltivare l’interiorità e risvegliare lo spirito religioso.
  4. Offrire una conoscenza più approfondita sulla genesi e formazione dei testi sacri e sul loro contenuto, in particolare cercare nell’ antico e nel nuovo Testamento la risposta alle due domande di fondo che hanno segnato il lavoro dello scorso anno: -Chi è Dio?  Chi è l’uomo?-
  5. Offrire esperienze di festa, di fraternità, di scoperta della bellezza, di riconoscimento del Bene.

 

 

ATTIVITA’  PREVISTE (ottobre-dicembre)

 

  1. La scoperta del cielo.

-Guardiamo il cielo al tramonto

-Guardiamo il cielo stellato

-Di fronte al cielo: ascoltiamo una musica, una poesia, una preghiera, un canto,

                                 ascoltiamo il silenzio

Di fronte al cielo: cantiamo, scriviamo una poesia, una preghiera, dipingiamo, danziamo.

Facciamo una veglia alle stelle

-Impariamo a chiamare le stelle per nome. “Dio chiamò le stelle ad una  ad una per nome ed esse danzando risposero: Eccoci!”  Baruc

 

  1. La ricerca del Dio del cielo

 Dio creatore : il racconto di Genesi . Ricerca e reinterpretazione di immagini artistiche.

Dio nella brezza leggera: 1 Re 19 . Drammatizzazione

PADRE NOSTRO che sei nei cieli. (Mt 6,7) Danza liturgica e lavoro sul testo con attività in cooperative learning.

 

  1. Il Dio della terra: L’ incarnazione- il Natale

Rivisitazione delle antiche profezie cantate alla novena di Natale  – Regem venturum Domine-

Preparazione di una sera della novena (insieme ai genitori ?)

 

 

CONTENUTI

Confronto con preghiere al DIO del CIELO di altre religioni.

Il libro di Genesi: il racconto della Creazione.

1 Re 19 Dio è nella brezza leggera

Mt 6,7 il Padre nostro

Le profezie di Natale. Is, Sof. Mi.

Il racconto della nascita di Gesù il Lc . e Mt

 

 

 

METODOLOGIA

La scelta della metodologia  è determinata dal desiderio  che i ragazzi vengano volentieri al catechismo perché insieme fanno attività significative per la loro vita.

Cooperative learning: riteniamo che questa metodologia sia connaturale allo spirito evangelico, aiuti a pro muovere oltre alle conoscenze intellettuali, anche le abilità sociali e uno stile di ricerca non competitivo;

sollecita una vivacità di presenza e di impegno, favorisce  emozioni positive, la conoscenza reciproca, il riconoscimento dei doni di ciascuno, il piacere di stare insieme e l’interdipendenza positiva.

I ragazzi sperimentano che è bello lavorare in gruppo perché si crea un clima che dà forza e fiducia.

Pericoli da evitare: ricadere nella lezione frontale come copia della scuola.

La fermezza e la serietà da sole non bastano, occorre che le proposte siano allettanti, contengano dimensioni giocose capaci di motivare il lavoro e rispondere ai bisogni formativi dei ragazzi (non possiamo fare una torta di sola farina occorre anche lo zucchero… non possiamo guidare una macchina usando solo  il freno… chi ha orecchi per intendere intenda!).

L’ INCONTRO

Occorre aver chiaro come utilizzare il tempo.

All’ inizio è fondamentale il saluto. Determina il clima, rivela la nostra disposizione interiore. Non è una questione di galateo, ma molto di più, è una questione di stile, di qualità umana!

E’ consigliabile iniziare con un gioco, di conoscenza, se il gruppo è nuovo o ci sono bambini nuovi, o legato al tema del giorno. Iniziare muovendosi attiva energia e toglie dalla passività.

Si presenta il lavoro del giorno. Se, ad es. ,è prevista la lettura di un brano del vangelo è bene seguire un rito che può consistere nel mettere una musica sacra di sottofondo, mentre la catechista consegna  il vangelo a ogni bambino , si accende una lucerna a significare che in quella Parola è la nostra luce e  si inizia la lettura. Segue una attività di  cooperative learning che stimola la riflessione, la comprensione, l’interiorizzazione della pagina letta, che può essere avviata a coppie o in gruppo.

Al termine ogni gruppo fa partecipe l’assemblea della propria riflessione.

Gli ultimi 5 minuti di incontro è bene riservarli alla revisione  e alla presa di coscienza del lavoro fatto. La domanda può essere : -Che cosa abbiamo scoperto oggi di significativo per la nostra vita?

Il rito del saluto finale Libri non va trascurato. E’anche positivo terminare con una danza, o con un saluto cooperativo accompagnato dalla musica.

 

Strumenti da utilizzare

La Bibbia

Libri

Giochi cooperativi

Giochi perla pace

Canti-musiche

Opere d’arte

Racconti-Vite di uomini grandi

Film-video

Teatro

Uscite- visita a mostre, chiese…

Incontri-interviste dal vivo

Danze

Silvana Molina

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